Quit Fail

by Lo zio Giorgio on 29 giugno 2009

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Woland giugno 29, 2009 alle 12:01

Era troppo presto per lasciare noi amici a sorbirci il rischio di cancro in solitudine.
Dio te ne renda merito.

(No, sei un cretino -come mia madre- ce l’ avevate già fatta, pirlas!)

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lamicragna giugno 29, 2009 alle 15:31

zioooooooooooooo!
vabbè, non dico nulla al mio fidanzato,
perchè dovrei rompere il cazzo a te?

zioooooooooooooo,
che bella giornata!!!

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carlito giugno 29, 2009 alle 16:13

è stata la rivelazione sull’autore del libro vero?
ommioddio mi sento così in colpa.

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Lo zio Giorgio giugno 29, 2009 alle 22:23

Woland: ti devo rivelare una cosa: il giorno del nostro meeting con gli altri pazzoidi avrai notato che ero un po’ strano; avevo smesso di fumare da diversi giorni. Poi mi sono assentato per un po’, adducendo scuse. Ebbene, sentendomi intontito e LIEVEMENTE stressato dalla brama pagliotica, ho capito grazie a un’infarinatura medica (che devo per lo più alla lettura continuativa di Martin Mystère) che dovevo avere un rialzo di pressione sanguigna. Allora sono andato nella più vicina farmacia a farmela misurare e ho scoperto che avevo 220/120.
Non so se te ne intendi, ma immagino saprai che un picco ipertensivo di tal portata pare lo abbia avuto solo Ludwig van Beethoven nel 1815 allorquando la serva gli gettò l’unico manoscritto della Sinfonia n°7 in Fa maggiore nella spazzatura.
Ma ciononostante non ho demorso demorduto!
Poi, qualche giorno fa, il tracollo.
Adesso fumo, e se la cosa ti può tranquillizzare ho una pressione perfetta di 120/70 (delle 130 pulsazioni al minuto dovute alla nicotina mi picco per ora di noncurarmi).

Micr: perchè?

Carlito: sì, e ne hai tutte le ragioni…

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Woland giugno 30, 2009 alle 02:17

E io che pensavo che fossi andato a venderti i polmoni. Sull’ ebbrezza di averli riconquistati e ripuliti, avevi messo aperto un account e-bay. Ma vedo che c’ ero vicino.

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lamicragna giugno 30, 2009 alle 02:35

eh, infatti.

andiamoci a bere su.

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Lo zio Giorgio giugno 30, 2009 alle 02:45

Si, però moltissimo…

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Artemisio giugno 30, 2009 alle 11:36

Ma non confessasti una manciata cospicua di giorni fa come in realtà fossi tutt’altro che un non fumatore data l’abitudine di inalare fumo nei dopo-pasti serali? Cosa è cambiato da allora? La consapevolezza della sconfitta?

Non bramare la mia sanguinolenta morte, svolgo un truce ed indesiderato quanto scomodo ruolo. E non mi riferisco soltanto al passivo e sottomesso ruolo cui sono avvezzo nei strani giochini in maschera di mio padre e dei suoi amichetti.

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Fiammetta giugno 30, 2009 alle 16:09

Ma andare in un rehab?
Fa figo, incontri un sacco di bella gente e ci sono medici che simpaticamente ti evitano l’ictus.
Inoltre, una volta che sei lì sei obbligato a smettere.
Da cui la celebre espressione “Force Quit”.

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Lo zio Giorgio luglio 1, 2009 alle 00:39

Arte: se anche solo penso agli amichetti di tuo padre mi vien voglia di una paglia.

Fiammetta: ma io sono perfettamente capace di smettere, come ho dimostrato con 4 mesi abbondanti di astinenza. Il fatto è che se però mi viene un esaurimento nervoso o un’emorragia cerebrale per tensione da stress, poi come faccio a fare il ganimede macinando le 400 vasche/20 piani di scale senza neppure un po’ di fiatone?

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sunofyork luglio 1, 2009 alle 17:27

non t’avevamo mica creduto, zio giorgio.
quant’è durata?
sun

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