Milano Marittima, Mario e la Luna

by Lo zio Giorgio on 21 luglio 2009

“Mario,
Ma tu guarda i miliardi che spendono
Per togliere I sassi alla luna nel cielo
Questi, vanno, prendono, tornano
Non fanno niente
Solo un volo…
Noi quaggiù ci sbraniamo
Gridiamo “ti amo”
E chi la sente la povera gente?”

Dio, quanto mi manca Enzo Jannacci.
Tempo fa lo vidi in TV col figlio ad annunciare che lo avrebbe coinvolto nella produzione e arrangiamento dei futuri dischi. Suo figlio indossava una t-shirt con scritto “Chick Corea & Elektric Band”. Quando uno indossa una maglietta “Chick Corea & Elektric Band”, vuol dire che non ha capito un cazzo non solo della musica, ma di tutta la vita in generale, e allora ho pensato: “Ahia!… lo zio Enzo è finito…”
Non pensavo di aver così atrocemente ragione. Infatti Jannacci è completamente scomparso, e se cercate di procurarvi la versione originale della succitata canzone di Pino Donaggio, masochisticamente bellissima, dal disco “Fotoricordo” arrangiato -guarda te- da un giovane Luis Bacalov, non ci riuscirete affatto (sempre non troviate su Ebay il vinile, come l’esasperato sottoscritto). Troverete solo una squallida versione live, suonata in stile “squallidi-studenti-C.P.M.-che-suonano-squallida-fusion-da-ascensore”. E del commovente saltimbanco, del pagliaccio alieno che suonava il piano con Gaber non si sente ormai più parlare. Evabeh.
Dunque sembra che gli Artisti non la vedessero di buon occhio, la spedizione lunare di 40 anni fa. Che babbei! Pensare che la musica potesse cambiare il mondo: non gli perdonerò mai di avermi inculcato questa bubbola quando ancora non potevo difendermi dal credere a patetiche, bellissime bubbole. Insomma, fatto sta che quando quelle povere vite bruciate hanno messo piede sul nostro satellite ero in una culla, in una stanza di albergo di Milano Marittima. I miei genitori in seguito mi raccontarono che fu una maratona televisiva lunga e noiosissima, cosa che non gli ho mai perdonato, poichè io credo nella potenza suggestiva del Mistero. Quando ero piccolo il Mistero per me erano le luci urbane in lontananza, viste dall’auto dei miei, nei tardi pomeriggi invernali. Chissà cosa staranno combinando i signori che sono là da quelle luci, pensavo. Sicuramente cose molto importanti, casomai staranno progettando il modo per andare, stavolta, su Marte. Il bello è che anche adesso sono in una stanza di albergo di Milano Marittima, di fianco a una culla. Sì, insomma, non è cambiato niente, come per tutto il resto. Anzi, forse mi è andata un po’ meglio che ad Armstrong, Collins e Aldrin, che hanno passato il resto della vita anch’essi a Milano Marittima in una stanza d’albergo, però con le pareti imbottite. Ah, un’altra cosa che è cambiata è che quando vedo le luci della città in lontananza penso solo chissà cosa staranno combinando, quei coglioni.
Comunque pare che stasera da qualche parte suoni Moby. Non ci andrò, non tanto perchè credo che ascoltare Moby sia come guardare per alcune ore il muro di un cesso pubblico senza neanche le scritte, ma perchè non ho voglia di stare in mezzo a delle persone che hanno voglia di andare sentire Moby.

Uuh, che post triste, fuori una battuta, allora:

“Lo sapete come fa Renato Zero a togliersi il preservativo?”
“No.”
“Scorreggia.”

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Woland luglio 21, 2009 alle 11:30

Cosa c’è di male in Chick Korea? Io in vita mia credo di aver sentito solo Time Warp, ma ricordo che mi sembrava una gran figata.

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Woland luglio 21, 2009 alle 11:30

(Premetto che potrebbe essere relazionato al fatto che di Jazz non ci capisco un cazzo).

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Woland luglio 21, 2009 alle 11:32

(Ma in mia difesa potrei dire che i jazzisti mi hanno sempre detto cose tipo “il jazz è libertà“, “il jazz è quello che ti pare”,”il jazz è quello che immagini che sia” ecc.

Devo aver incontrato solo jazzisti della scuola Paulo Coelho.)

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lamicragna luglio 21, 2009 alle 13:51

sai che tuo figlio non dovrà fare nemmeno la fatica di scriverlo, questo post?
farà solo il copia/incolla.
e, forse, aggiungerà:”ma i genitori non dovrebbero evitare ai figli gli errori che han fatto loro?”

(parlo di avere un blog, come errore.)

(in generale, non il tuo. che adooooooooooooooro!)

(ho imitato bene renato zero con quell’ “adoooooooooooooro”?)

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Lo zio Giorgio luglio 21, 2009 alle 14:51

Woland: Corea è un pianista spaventoso, e in lui non c’è niente di male, se si esclude il meritare di morire in maniera agghiacciante come è augurabile ad ogni endorser di Scientology. Io per l’esattezza ho detto semplicemente che chi porta la maglietta dell’Elektric band è un individuo che non ha minimamente tesaurizzato alcunchè del suo passaggio sulla terra dalla nascita, o più in breve è un totale idiota. Non mi ritengo presuntuoso se suppongo che Bill Evans concorderebbe con me. Pare che Jim Hall, se si imbatte in Chick Corea durante le passeggiate pomeridiane, alzi il giornale fino a nascondersi la faccia e attacchi a commentare il tempo con un Paul Desmond immaginario di fianco a lui.
E, sì, il jazz è diventato un esercizio di necrofilia proprio per colpa di quelli che dicono “il jazz è libertà”, “il jazz è quello che ti pare”,”il jazz è quello che immagini che sia” ecc. (e anche un po’ per via delle quarantenni cesse che ascoltano Cammariere).

Micragna: grande, c’ero cascato, leggendo quell’ “adoooooooooooooro” avevo proprio pensato che fosse Renatino…

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Lo zio Giorgio luglio 21, 2009 alle 15:30

0k, cercherò di spiegarmi un po’ meglio:
httpv://www.youtube.com/watch?v=zikTA3dYOKQ

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