Il guardiano delle scimmie scrivane

by Lo zio Giorgio on 28 agosto 2009

2 marzo 2010
Prima settimana. Me la cavo benissimo, direi che ho perfettamente imparato tutto quanto, ho controllato sull’ home-banking, mi sono arrivati ormai tutti i versamenti della Fondazione, il coordinatore mi ha scritto una mail di congratulazioni; sono fiero di me stesso perchè ho avuto le palle di mollare tutto e venirmene su quest’isola a tenermi sulle spalle un progetto del genere da solo; hai visto, stronza, che alla fine sei stata tu a perderci? Forse succederà qualcosa di importante, forse succederà qualcosa di grossissimo, forse no, ma sicuramente qualcosa succederà. E tu non sarai lì con me a goderti il momento di gloria. Tanto peggio.

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18 maggio 2010
Oggi le scimmie non sembrano aver voglia di lavorare. Tootsie litiga con suo fratello, Adrian spulcia Brando. Nel capannone c’è un gran puzzo. Io quasi quasi stacco e mi faccio qualche birretta.

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20 agosto 2010
Sono stanco. Non so più se ho fatto bene a dedicarmi a questo progetto senza una preparazione psicofisica mirata. Cioè, insomma, non so se ci ho le palle. Non ho ancora cominciato a parlare con loro come se fossi matto da legare, ma qui sull’isola la situazione sta cominciando a diventare pesante. Metà delle macchine da scrivere si sta rompendo, e io sono troppo scazzato per sistemare tutto con calma. Ci penserò con le prossime piogge.
Voglio una donna, come Ciccio Ingrassia in Amarcord. Cazzo!

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5 settembre 2010
Mi sta succedendo qualcosa di brutto. Oggi Adrian mi ha ringhiato mentre gli stavo dando da mangiare, e io gli ho spaccato la testa con la pala. Nessuno degli altri ci ha fatto una piega. Stranissimo. L’unico mi è sembrato Brando, che stava lì a guardare e a girare in tondo mentre seppellivo il suo compagno. Sembrava molto triste. Temo che stavolta le birre non basteranno a farmi sentire un po’ meglio…

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10 novembre 2010
Mi manchi. Mi manchi tanto amore mio. Sai, lo stato di cattività ha fatto un po’ impazzire tutti quanti, qui. Loro non sopportando più di stare lì dentro ormai mi odiano, si odiano, ogni tanto in un raptus di follia si scannano a vicenda, mentre io da fuori sto a guardare affascinato lo spettacolo di queste Baccanti che celebrano la loro orgia di sangue. E, vuoi sapere una cosa? Anch’io le odio. Anch’io mi odio. Ma non posso farmi a pezzi da solo. Un giorno seguirò l’impulso di infilare un braccio nella recinzione, così che potranno avventarsi, strapparmi dentro, invitarmi al loro festino, e fare scempio di me.

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4 gennaio 2011
Ora esco.
Io provo a sparire.
Vado a dissolvermi in cometa.
Quanto basta per non sentirlo più, il ritmo (strano) della vita.

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3 marzo 2014


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{ 5 comments… read them below or add one }

lamicragna agosto 28, 2009 alle 15:37

dammi tempo di metabolizzare.
checcazzo,
già faccio un lavoro di merda.

(mortacci, zio.
avvisa prima di certi post)

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ilanio agosto 28, 2009 alle 20:02

oooooh
io ho sempre creduto che alla fine scrivessero la divina commedia…
mi cade un mito

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sara agosto 30, 2009 alle 12:04

Appena l’ho letto ho pensato a tre cose: Lost, Murano e campi elettromagnetici. E sono stata pervasa da uno strano senso d’angoscia.

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Skizo agosto 31, 2009 alle 09:06

A me ha fatto tornare in mente un racconto di S. King, quello del medico che resta solo sull’isola deserta e alla fine si auto-divora. Brrr.

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SisypheHeureux novembre 19, 2009 alle 14:23
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