Nero

by Lo zio Giorgio on 15 novembre 2009

Bene, e così son due anni che ci hai sfanculati.
Sai, adesso anche su questi cosi qui si scrivono post commemorativi dedicati a persone amate, e son venute fuori anche cose molto belle, anche se io non so se a me piace poi tanto, questa storia: penso a te che esci dalla tomba e mi pigli a calci nel culo, a promemoria della cosa più nobile, anzi, più utile che mi avevi insegnato: il senso del pudore.
Quindi (evidentemente qualche falla nel senso del pudore ce l’ho lo stesso) mi limiterò a dire questo: per riaverti sarei disposto a ri-crocifiggere Gesù Cristo con le mie mani, a spazzare via il Genere Umano, a dare fuoco a tutto l’Universo, come uno stronzo Nerone impazzito di dolore.
È una vera fortuna che non mi sia data questa possibilità (non penso proprio che ti piacerebbe), quindi ciao.
Salutami chi ben sai.

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Artemisio novembre 15, 2009 alle 22:21

C’è qualcosa di emotivamente sottile, come l’acume intellettivo di De Michelis fatto di crack, ma altrettanto dannamente affilato, in questo post, che mi ha fatto sorridere, anzi no, ridere proprio, solo che alla fine, ridendo, mi son reso conto che ero triste.

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Woland novembre 16, 2009 alle 10:45

Picture yourself in a boat on a river,
With tangerine trees and marmalade skies.
Somebody calls you, you answer quite slowly,
I’ll write you a post when you’ll die.

(Smile, boy)

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ilanio novembre 16, 2009 alle 12:52

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