Una delle cose più difficili, imbarazzanti e complicate (ma belle) a farsi è riuscire a dire a una donna quanto è “figa”, inteso non nel senso che intenderebbe Carlo Conti, ma nel senso di “femminile di figo”.
(anche perchè sotto sotto ogni donna, anche se non lo ammetterà mai, preferisce il senso di Carlo Conti)
Il senso di Carlo Conti per la figa
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Ma Carlo è d’accordo?
Certo, è qui di fianco a me che annuisce, spandendo ad ogni cenno del capo un buon profumo come di faccia rosolata dagli U.V.A.
Tutti dovrebbero avere accanto un amico marrone.
Oggi un conoscente mi ha fatto notare che non sono figa nel senso che intenderebbe Carlo Conti. Ci sono rimasta male (lo sapevo già , che bisogno c’era di esplicitarlo?), e la mia mente è corsa subito a questo post.
(c’è da aggiungere che costui non ha nemmeno detto che sono figa in un altro senso, cioè, dice che non sono figa e basta)
solo per che Carlo Conti, essendo fiorentino e non milanese, non c’è ambiguità tra “figa” (agg.) e “fica” (s.f.).
impeccabile obiezione, anche se dalle mie parti c’è chi usa i termini con l’accezione opposta, ovvero “fica†(agg.) e “figa†(s.f.).
No, gente, “fica” è sostantivo, ma poi in generale cazzo, qui a Roma si dice con la c, l’avete mai visto Ecce Bombo? 😉
Questo blog dev’essere premiato anche solo per i titoli dei post 🙂
Comunque per restare in tema, io qualche volta (poche) sono riuscito a dirlo e non pensavo minimamente a carloconti quando l’ho fatto.