Quell’ 11 settembre che c’è stato l’Undici Settembre ero in macchina con Nasturzio che si tornava da Roma verso l’Emilia. La persona che era il nostro contatto a Roma (e che nessuno mi toglierà dalla testa avesse nutrito -ahimè vane- speranze di riuscire a scucire rapporti sessuali a me o allo stesso Nasturzio o a entrambi la notte precedente) mi chiama su un tipo di Motorola che allora faceva ancora finta di essere un telefono moderno per dirmi che la Tv parlava di fatti strani e terribili. All’altezza di quell’avamposto dell’Inferno che è Orte ((alla cui uscita dell’autostrada però si può visitare un albergo per camionisti con il receptionist più stupefacente della storia alberghiera)) la radio comincia a trasmettere edizioni straordinarie, con giornalisti che sparano cazzate che neanche Repubblica.it: un ordigno nucleare è esploso a Central Park, pardon, un terremoto ha raso al suolo il Village, no scusa, il ponte di Brooklyn è stato spezzato in due da un fulmine. No, un momento: il World Trade Center si è trasformato in un Luogo Veramente di Merda! La cosa strana è che allora ho avuto la chiara percezione di una cosa che stava succedendo a me. Le torri, il fumo, I corpicini cadenti in lontananza, era una cosa che stava succedendo anche a me. Ma allora perchè adesso tutto quel che sento, quel che leggo, la situazione dell’Italia, è morto Mike Bongiorno, è viva Mara Maionchi, tutte queste cose grazie a Dio sicuramente meno atroci ma sempre così tristi, perchè ho come l’impressione che stiano succedendo ad un Altro?
Forse è da parecchio tempo che per motivi di contingenza, anzi, diciamo pure quasi per contratto, mi trovo a essere un Altro. Non mi ricordo più com’era essere Me Stesso; talvolta ho qualche ricordo confuso, ma mi sembra che non fosse poi così malaccio… Essere quest’Altro qui, invece, è fantastico e orribile a seconda di uno schema, di un algoritmo che non sono ancora riuscito bene a individuare.
Temo che quando ci riuscirò diventerò un Altro Ancora.
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io non so se ero un’altra, so che quella volta son rimasta fuori e che ho litigato con la mamma “han tirato giù una delle torri gemelle” mi ha detto e io avevo la febbre (quel giorno e anche oggi poi) e le ho detto su strage “ti gavarà capio cassi per stramassi” le ho detto così. invece aveva ragione lei.
magari è vero che le persone non cambiano. e qui la chiudo perchè ho paura che mi parta una riflessione esistenziale che con la febbre insomma…
Il rapporto che hai con tua madre somiglia notevolmente a quello che ho io con la mia. Anzi, adesso che ci penso mi sento anche due lineette…
Avevo letto “boeing un altro”
E io, leggendo nel tuo commento “boeing, un altro!” mi sono spaventato.
il receptionist stupefacente è quello che se lo lecchi vedi i draghi rosa?