Il mio nuovo babau

by Lo zio Giorgio on 9 settembre 2009

Avevo deciso che non avrei più guardato un “film italiano” finchè non mi avessero giurato esser stati crocifissi tutti i tecnici di presa diretta de Roma.
Ma stasera ero troppo stanco per fare le cose che faccio di solito, quindi ho acceso Sky.
Il quadretto delle info (che si giurerebbe essere a cura di qualcuno che ha fatto lo IULM) mi diceva esserci in programmazione “Luce dei miei occhi”.
Pensando subito a un documentario sulle talpe ho guardato.
Ora, io questo Giuseppe Piccioni non so neanche chi sia, essendo il sottoscritto una persona abbastanza ligia ai propri propositi, specialmente quando questi propositi riguardano l’astenersi dal contaminare la propria anima con le opere dell’ingegno di nani senza talento (quindi di tutti i mortificanti cosiddetti registi italiani della nuova generazione), ma dopo un quarto d’ora di questa specie di morte interiore ho cominciato a piangere, come quando si guardano le olimpiadi degli handicappati. Perchè questi miserabili losers vorranno fare il cinema? O meglio, perchè in italia i film sono -beh, diciamo pure quasi– tutti così? Che pena, che tenerezza, dolci bizzarre creature che spingono freneticamente una carrozzella per tagliare un qualche traguardo, verso l’abbraccio della mamma. Ma poi la tristezza lascia il posto a un altro sentimento, il fastidio. Lì per lì non mi rendo conto di cosa me lo causa, poi realizzo che è la colonna sonora. Qualcuno la definirebbe minimal, qualcun altro la definirebbe un bambino piccolo antipatico di merda che con sguardo di sfida suona note sbagliate e ripetitive al pianoforte per dare fastidio a chiunque abbia anche un minimo amore per la musica. Dopo mezz’ora di Fa al canto su Do maggiore sono talmente irritato che vado a vedere chi è l’autore. Si tratta di un film a budget da pezzenti penso, quindi sarà sicuramente un ragazzino sottopagato o il famigerato tecnico di presa diretta de Roma con l’hobby della musica. E invece…

Ludovico Einaudi!

Avevo sentito parlare di codesto figuro come di un idolo per sciampiste-in-cerca-di-riscatto-culturale, ma non avrei mai immaginato che sarebbe stato colui che mi avrebbe fatto rivalutare Gianni Allevi, facendolo sembrare al confronto McCoy Tyner, ma che dico McCoy Tyner, John Williams. Sono molto grato a Ludovicone per questo, tanto che vorrei tanto poterlo incontrare di persona per potergli spalmare la mia cacca sulla nuca.

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Serafina settembre 9, 2009 alle 19:38

Sei stato un pò sfortunato: effettivamente l’ascolto di “Luce dei miei occhi” , mi riferisco all’omonimo cd, risulta poco piacevole, per voler usare un eufenismo. Purtroppo per lui ha di queste defaillances, che lo rendono inascoltabile ma ti assicuro che è capace di molto meglio.Se vuoi ti consiglio qualcos’altro…non posso accettare quello che hai scritto su Allevi!Ritengo un dovere morale porre rimedio.
Serafina

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Lo zio Giorgio settembre 9, 2009 alle 20:13

Serafina, sei molto cara, ma temo sia una battaglia persa in partenza 🙂

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Serafina settembre 9, 2009 alle 21:53

L’inflazionata borghese formula “insisto” potrebbe farti cambiare idea? 🙂

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Lo zio Giorgio settembre 10, 2009 alle 00:16

@Serafina: scherzi? Io sono un campionario vivente di inflazionate formule borghesi… Però poi non scambiare per maleducazione una mia violenta reazione allergica.

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Fiammetta settembre 9, 2009 alle 22:30

> sciampiste-in-cerca-di-riscatto-culturale

Zio, ma così mi fai arrossire…

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Lo zio Giorgio settembre 10, 2009 alle 00:19

No, Fiammetta, tu quoque… 🙁

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smeriglia settembre 10, 2009 alle 13:14

questo ti piacerà sicuramente

httpv://www.youtube.com/watch?v=e1NAmBAbOTM

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Lo zio Giorgio settembre 10, 2009 alle 14:25

Conosco bene (ahimè).
Però quando a 20″ alza gli occhi e guarda in camera c’è veramente da cagarsi addosso.
Ti controproporrei questo, ma non riesco a non pensare che sia un affronto a un artista enormemente superiore (il Guardiano, intendo).
httpv://www.youtube.com/watch?v=CT48HiLBFYo

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Lo zio Giorgio settembre 10, 2009 alle 14:29

Secondo me nella grigia Italia del 1970 solo uno che si chiama Federico Monti Arduini poteva avere il cash per comprarsi un Moog.

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Artemisio settembre 10, 2009 alle 14:57

Inizialmente mi sembrava Mangoni vestito da Martin Scorsese in versione pianista romantico. Poi ho capito che non faceva ridere, il video. Non per questo motivo.

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Artemisio settembre 10, 2009 alle 14:59

Non è mia intenzione offendere nessuno, però ha i capelli coi riflessi blu elettrico come mia nonna. Mi ha emozionato

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Lo zio Giorgio settembre 10, 2009 alle 15:45

Arte, una nonna dai capelli turchini è evidentemente (ed è sempre stato) il nostro grande punto in comune.
Potenza dei cachet Wella.
Piango di gioia.

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smeriglia settembre 10, 2009 alle 15:51

un vecchio che suona ‘ste cagate con l’espressione rapita fa ancora più impressione di un allevi. sono scosso.

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paz83 settembre 10, 2009 alle 14:02

Ah ecco che risalta fuori Ludovico Einaudi, su cui mi ero già ampiamente espresso in quella conversazione su friendfeed. Il sunto era che non riesco a capire perchè venga idolatrato uno che si pensa faccia musica colta con la scusa del minimal quando invece sembra aver imparato a pigiare solo i tasti di tre note che ripropone in ogni suo lavoro, di tanto in tanto quando è tonico artisticamente, pure invertendole. E no, non è mai nemmeno riuscito nell’intento di rivalutarmi l’uomo che se la tira coi suoi capelli, ma senza l’onestà modestamente intellettuale di un Nicolò Fabi qualunque, in compagnia dell’unico essere che lo sopporta. Un gaberetto sotto vuoto in un ecosistema sferico sigillato. Ditemi voi se questa è vita

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Lo zio Giorgio settembre 10, 2009 alle 14:32

Si Paz83, è una vita dura (felicità a spruzzi etc.).
Comunque la risposta alla tua domanda è semplice: perchè siamo una incrostazione di castagnaccio, letame e strutto formatosi inspiegabilmente su un eden casuale e immeritato.

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A settembre 10, 2009 alle 15:31

Giovanni Allevi, comunque. Non Gianni. A meno che tu non stia parlando di qualcun altro.

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Lo zio Giorgio settembre 10, 2009 alle 15:39

E io che ho detto? Gianni Allevi.
Riccioli d’horror.
Testa di Tasti.
L’idolo delle calliste.
L’ex strimpella-tastiere di Jovanotti, anzi, Jovannotti, che dischiuse le sue ali è divenuto L’erede di Mozart nel Paese-che-non-c’è. Quello che scrive articoli e libri in cui spiega perchè è un Artista.
Gianni Allevi.
Lo vuoi chiamare Giovanni? Questo è un paese libero. Chiamalo pure Giovanni, se vuoi. Io lo chiamo Gianni.
Anzi, Janni. Janni Allevy.
Bello.

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Artemisio settembre 10, 2009 alle 16:52

Zio, ora che ci penso la mia ragazza mangerebbe volentieri le tue sugose cervella, con un comodo cucchiaino da caffè, attingendo avidamente direttamente dal tuo cranio aperto come un ovetto kinder. E’ una brava donna, per carità, si fa il bidet tutti i giorni e ti stima moltissimo. Solo che riesci ad essere gran parte di quello che sono io ma in forma peggiore, dove per peggiore intendo migliore (per me). Peggiore per chi ama questa stramba realtà fenomenica priva di folletti mangia sperma ma tronfia di riporti morti e silicone, empia e burocrate.
Sono sicuro che i folletti mangia sperma ci renderebbero molto felici.

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Lo zio Giorgio settembre 10, 2009 alle 17:45

Artemisio, ti propongo uno scambio: io permetto alla tua ragazza di cibarsi delle mie cervella (a questo punto della vita mi sembra più che appurato che non mi servono a niente) in cambio di favori sessuali.
Però tuoi.
Devi appagare una certa vecchietta dai capelli turchini di mia (nostra) conoscenza. Attento che è abbastanza esigente.

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Artemisio settembre 10, 2009 alle 18:13

Che diamine! crepi l’avarizia e si faccia codesto scambio (per alcuni problemucci di salute non sto neanche più bevendo; riesco a mantenere il mio membro in erezione ben oltre i 30 secondi terrestri. Notevole, se pensi che l’ultima imbarazzante volta che mi sono cimentato nella lodevole iniziativa di compiere degli umidi atti impudici è stato come tentare di infilare una lumaca senza guscio in una vagina. No, serio, sono uno stallone).

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A settembre 10, 2009 alle 15:55

Va bene, fai come vuoi. D’altronde de gustibus non disputandum est.

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CptUncino settembre 11, 2009 alle 11:41

sarà autosuggestione ma mi pare che le si sia allungato il mento dell’avatar dopo questo post. muso lungo tipo.

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