Uggia & risentimento

by Lo zio Giorgio on 7 novembre 2009

Gentile sig. Nepoti,

Le scrivo in riferimento al fatto che

1) Pupi Avati è un regista a cui voglio discretamente bene ma non stimo affatto abbastanza da comprarne un film in DVD a scatola chiusa

2) il mio negoziante di fiducia Aldo è un ragazzo così autolesionisticamente gentile e disponibile da consentirmi l’accesso al computer della sua attività per consultare recensioni online dei film che sto per acquistare.

3) la Sua recensione sul sito Trovacinema de “Gli amici del bar Margherita” offre, oltre a una breve critica in toni più che lusinghieri, il ragguardevole voto di 4 stellette a un film che definire “di merda” mi pare offensivamente pietistico e condiscendente anche nei confronti dello stesso regista: girare un film stiracchiato su una sceneggiatura piena di buchi e scopiazzature può capitare a tutti.

4) la Vs. Professione, quella di critico cinematografico, è una delle più rispettate dal pubblico (Ah! Ah! Ah!)

Visto che sono il primo a constatare la più congrua buona fede sia nel realizzatore (il sig. Avati) sia nel negoziante (Aldo), a Lei e solo a Lei mi sento in diritto di chiedere il risarcimento del prezzo del DVD. Senza contare che la cosa più brutta del film – la colonna sonora – è stata commissionata al Ragno*.

argh

*Così è soprannominato nell’ambiente musicale bolognese l’ormai irriconoscibile Lucio Dalla, parrebbe per la sua natura di individuo tirchio, piccolo e nero.

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matman4 novembre 7, 2009 alle 17:21

Pupi lavati.

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smeriglia novembre 7, 2009 alle 22:17

per me l’unica cosa che si salva di tutto il cinema di pupi avati è “regalo di natale” e il breve cameo di mia moglie (di spalle) in “ma quando arrivano le ragazze”, non apprezzabile nella versione televisiva in 4:3 perché finisce fuori dallo schermo.

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Lo zio Giorgio novembre 8, 2009 alle 00:57

Vado a controllare.

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Artemisio novembre 9, 2009 alle 17:45

Vorrei dire qualcosa, ma Pupi Avati desta nella mia mente le stesse sensazione di un catino di lacrime di moro d’alba. Senza il piacere del vino.

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Artemisio novembre 12, 2009 alle 13:20

Le lingue di selezione delle pagine con relative finestre a cascata spaccano. Si ok non sei il primo a metterle ma sono lì, sobrie e pacate e questo, ecco, io lo chiamo bene.

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Lo zio Giorgio novembre 12, 2009 alle 14:21

Grazie, ma ricorda che stare a darmi delle pacche sulle spalle per il mio squallore nerd esistenziale non avvicina il momento in cui ci consegnerai finalmente uno dei tuoi prestigiosi post.

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Artemisio novembre 13, 2009 alle 13:57

Uomo di poca fede.

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